NEGATIVI di Tatiana Gambetta
14 giugno - 5 luglio 2014
14 giugno - 5 luglio 2014
Negativi è una selezione di immagini che ripercorre i vari cammini fotografici di Tatiana, abbinandoli al proprio “ negativo flamenco” uguale e contrario. Il gesto flamenco crea suggestioni, strutture, paesaggi destinati a dissolversi in un attimo. Ma per l’obiettivo di Tatiana il movimento è sostanza. Forma e materia sono conseguenze. E così ogni copia di immagini rivela che ciò che è solido, immobile ed eterno non fa che imitare ciò che è veloce, effimero, vivo.
Tatiana Gambetta, laureata in biologia all'università di Bologna, da sempre appassionata di fotografia, realizza reportages fotografici affiancandosi a progetti di etnologia e antropologia. La sua ricerca la porta a conoscere vari paesi nel mondo e confrontarsi con situazioni anche molto critiche, ostaggio per 8 giorni durante il colpo di stato nelle Filippine nel ‘89, e testimone della rivolta indigena del Chiapas del ‘94. Nel ‘93 vive in Messico dove lavora per l’Università Autonoma del Chiapas come fotografa ufficiale in un progetto di etnoveterinaria in una comunità Maya. Dal ‘94 al ‘96 collabora come biologa con l’etologo Giorgio Celli. Dal ‘95 inizia il suo interesse verso la cultura andalusa ed in particolare il flamenco che la coinvolge sia come danzatrice che come fotografa.Nell’ambito di “Bologna 2000, città europea della cultura” presenta la sua mostra “Culture a confronto, teatralità invisibile e flamenco”. Oltre ad esporre le proprie immagini in mostre personali, documenta e cura l’immagine e la grafica di eventi cinematografici, teatrali e di danza.
Dal 2000 lavorando in una agenzia pubblicitaria apprende le tecniche della fotografia di studio, della grafica e del digitale.
Tatiana Gambetta, laureata in biologia all'università di Bologna, da sempre appassionata di fotografia, realizza reportages fotografici affiancandosi a progetti di etnologia e antropologia. La sua ricerca la porta a conoscere vari paesi nel mondo e confrontarsi con situazioni anche molto critiche, ostaggio per 8 giorni durante il colpo di stato nelle Filippine nel ‘89, e testimone della rivolta indigena del Chiapas del ‘94. Nel ‘93 vive in Messico dove lavora per l’Università Autonoma del Chiapas come fotografa ufficiale in un progetto di etnoveterinaria in una comunità Maya. Dal ‘94 al ‘96 collabora come biologa con l’etologo Giorgio Celli. Dal ‘95 inizia il suo interesse verso la cultura andalusa ed in particolare il flamenco che la coinvolge sia come danzatrice che come fotografa.Nell’ambito di “Bologna 2000, città europea della cultura” presenta la sua mostra “Culture a confronto, teatralità invisibile e flamenco”. Oltre ad esporre le proprie immagini in mostre personali, documenta e cura l’immagine e la grafica di eventi cinematografici, teatrali e di danza.
Dal 2000 lavorando in una agenzia pubblicitaria apprende le tecniche della fotografia di studio, della grafica e del digitale.